Horse Factor 2010: un bilancio tutto positivo.

10/02/2011

Si è da poco concluso Horse Factor 2010, il primo reality tv sul mondo equestre voluto e sostenuto da LISE, da UNIRE e da APICE.

A Roma presso le bellissime strutture dell’ippodromo Le Capannelle i finalisti si sono sfidati nelle prove di salto ostacoli, barrel e corsa al galoppo.

Vincitrice assoluta dell’edizione 2010 è Veronica Roda, seguita da Domenico Martino e da Alessia Monarca.

Ma è tempo di bilanci, per cui ripercorriamo assieme le motivazioni e gli obiettivi per cui è nato Horse Factor per vedere se questi sono stati raggiunti.

Horse Factor si era prefisso alcune missioni:

1. Creare un circuito “parallelo” dove i giovani talenti potranno mettersi in luce.

2. Dimostrare che il mondo dell’ippica, dell’equitazione inglese e di quella americana possono svilupparsi e crescere assieme, e che gli ippodromi sono delle location ideali per qualsiasi manifestazione equestre.

3. Dimostrare che i cavalli in televisione possono essere interessanti per tutti e non solo per un ristretto pubblico di appassionati.

4. Evidenziare la figura del docente equestre.

Per quanto riguarda il primo punto, non c’è dubbio che per un giovane avere la possibilità di apparire in televisione per sei mesi e vincere uno stage da cavalieri del livello di Rodrigo Pessoa e di Mario Sbrana sia un’opportunità unica per trovare sponsor o proprietari che vogliano affidargli i propri cavalli. Ricordiamo che ad Horse Factor viene valutato il cavaliere e non il cavallo, per cui è veramente accessibile a tutti. L’UNIRE ha contribuito a dare visibilità al vincitore facendolo diventare testimonial dell’Ente per il 2011. Uno dei fattori critici di successo dell’allevamento è poter contare su giovani cavalieri talentuosi e abili addestratori di cavalli a cui affidare i propri soggetti. Horse Factor oltre ad individuare giovani talenti, vuole mostrare a tutti i cavalieri qual è la strada da seguire per diventare un vero uomo di cavalli.

Per quanto riguarda la separazione tra ippica ed equitazione questo è un fenomeno recente e tutto italiano. In altri paesi come la Francia, l’Inghilterra, l’Irlanda, la Germania la Nuova Zelanda e altri ancora c’è molta più osmosi tra ippica ed equitazione.

Le sinergie sono evidenti: solamente in termini di bacino di utenza se tutti gli appassionati di equitazione fossero appassionati di ippica e viceversa, l’intero settore ne trarrebbe enormi benefici, vi sarebbero molti più proprietari e molti purosangue a fine carriera avrebbero un naturale impiego in equitazione.

I ragazzi di Horse Factor ci hanno dimostrato con quanto entusiasmo e gioia si possa montare in corsa. Sono emerse due considerazioni interessanti: la prima è che i giovani adorano montare in pista, è come guidare una Ferrari, ma purtroppo per loro è un mondo chiuso, troppo distante da quello del centro ippico; la seconda è quanto sia utile per i giovani saper galoppare a velocità diverse, con una staffatura ed un assetto differente.

Infine Le Capannelle hanno dimostrato che l’ippodromo è il posto ideale per organizzare qualsiasi evento equestre, sia da un punto di vista strutturale rendendo molto più economico lo svolgimento di manifestazioni, sia da un punto di vista televisivo, essendo gli ippodromi già organizzati con strumentazioni e regie televisive.

Per quanto riguarda il terzo punto, le telefonate ed i commenti ricevuti parlano da soli. Horse Factor è stato guardato anche da molte persone non appassionate né di ippica né di equitazione. Il fatto stesso di essere un reality su giovani sportivi lo ha reso interessante ed è piaciuto a molti.

Quella del docente equestre è poi una figura fondamentale. Per raggiungere risultati di alto livello bisogna avere degli istruttori validi, perché sono loro che formano la base. Un buon istruttore deve: sapere, saper fare, saper far fare.

“Sapere” vuol dire conoscere, avere cultura equestre, “saper fare” vuol dire avere esperienza e sensibilità sviluppate in anni di lavoro e “saper far fare” vuol dire saper comunicare al cavaliere ed al cavallo.

Oggi l’istruttore è valutato solo sul saper fare. Con Horse Factor si è voluto mostrare come la cultura equestre e la capacità di comunicare siano altrettanto indispensabili per far crescere giovani campioni di domani. Il buon livello raggiunto da tutti i finalisti in pochissimo tempo ha dimostrato la qualità del lavoro svolto da tutti i docenti, che hanno saputo trasmettere ai ragazzi in maniera sinergica ed armoniosa concetti molto diversi.

Con un metodo corretto si ottengono risultati molto velocemente andando piano.

In conclusione il bilancio di Horse Factor 2010 è del tutto positivo. Come positivo è stato il sostegno dato da UNIRE e da APICE, che hanno saputo apprezzare fin da subito un iniziativa utile a far crescere il mondo di quel meraviglioso animale che è il cavallo.



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