Il cavallo terapeuta
14/07/2006

L’utilizzo del cavallo per finalità terapeutiche risale all’antichità. Già nel II secolo a.C., l’equitazione veniva consigliata per risolvere problemi legati..
L’utilizzo del cavallo per finalità terapeutiche risale all’antichità. Già nel II secolo a.C., l’equitazione veniva consigliata per risolvere problemi legati all’insonnia, all’epilessia ed anche come metodo riabilitativo per numerose patologie. Con il riconoscimento ufficiale da parte della medicina, avvenuto dopo la prima guerra mondiale, l’ippoterapia ha conosciuto, grazie ai risultati conseguiti “sul campo”, una progressiva affermazione e popolarità.La riabilitazione equestre, realizzata attraverso l’impiego di tecniche basate sulla valorizzazione del rapporto che si instaura tra il paziente ed il cavallo, è indicata nel trattamento delle più disparate patologie (lesioni midollari, autismo, psicosi infantili, etc.).Ma i benefici che se ne ricavano non sono solo strettamente fisici: la conduzione del cavallo, oltre a favorire la scioltezza e la coordinazione dei movimenti, determina il miglioramento dei tempi di attenzione e reazione, stimola attività intellettive quali la concentrazione, la memoria, la stabilità emotiva, etc.Ed è proprio grazie alla scoperta e allo sviluppo di tali attitudini che il “paziente” riesce a migliorare il rapporto sia con se stesso che con gli altri, acquisendo così una maggiore autonomia. L’UNIRE, istituzionalmente sensibile rispetto a questo tema, sostiene le iniziative e le manifestazioni tese a sensibilizzare e promuovere le pratiche della riabilitazione equestre.