Hong Kong - Dettori primo in sella a Mastery, Jakkalberry quinto
13/12/2010

Jakkalberry quinto e Lanfranco Dettori primo (su Mastery). L’Italia non ha deluso a Hong Kong nel Catahy Pacific International Vase (2400 m, 1,359 milioni di euro, 13 partenti, ritirato Joshua Tree al mattino) primo impegno della giornata dei quattro in programma (tutti gruppi 1, 3 anni e oltre) nell’ultimo dorato (6,152 milioni di euro il montepremi complessivo) appuntamento del galoppo mondiale 2010 all’ippodromo di Sha Tin.
La corsa è stata animata – ma non troppo – fin dal via dal castrone locale Mighty High seguito dall’ambiziosa femmina britannica Cristal Capella (scuderia Rothschild, trainer Stoute, in sella Moore) ma soprattutto dal vincitore del Derby Italiano 2009 Mastery (Godolphin, Saeed bin Suroor, Lanfranco Dettori) che Frankie ha posizionato allo steccato di schiena al battistrada. In ultima posizione ma non staccato Jakkalberry (Effevi, Botti, Lemaire).
“Un percorso purtoppo a scatti” lamentava dopo l’arrivo Felice Villa, brooker milanese titolare della Effevi “Avremmo avuto bisogno di una corsa più regolare e con maggior andatura, ma sono soddisfatto, abbiamo lasciato dietro cavalli di notevole spessore come Indian Days e la stessa Crystal Capella”.
Appena prima dell’ingresso in dirittura (solo 430 m) Dettori lasciava lo steccato allargandosi quel tanto da superare Mighty High e guadagnando subito spazio mentre dal fondo risaliva pure Jakkalberry. Davano gas anche il superfavorito Americain (Ryan&Bamford, de Royer-Duprè, Mossé) fresco vincitore della Melbourne Cup, e Redwood (Abdullah, B.Hills, M.Hills) ma Mastery era ormai fuori tiro e concludeva con 2 lunghezze e mezza (4,8 al toto, 2’27”69 il tempo) davanti a Redwood, Americain, il giapponese Jaguar Mail (Yoshida, Hori, Williams) e Jakkalberry.
L’allenatore del 4 anni baio della Effevi, Endo Botti (jockey nel 2006 a Hong Kong con Ramonti terzo nel Mile) ha confermato l’assenza di quanto sperava alla vigilia: “Il cavallo ha stracorso ma l’andatura blanda non l’ha favorito davvero. A Jakkalberry piace aggiustarsi all’inizio ma rimasto in fondo al gruppo ha dovuto poi recuperare su avversari ancora freschi e non stanchi se il ritmo fosse stato più sostenuto. Comunque il risultato è più che accettabile, soprattutto se si pensa che eravamo stati quotati da quasi brocchi”. L’ultimo betting lo dava 90 a 1.
Per Lanfranco Dettori (“Bin Suroor, l’allenatore, mi aveva detto che Mastery volava negli ultimi allenamenti e così è stato in corsa”) è la quinta vittoria nelle Cathay Pacific International Races: tre volte nella Cup (Fantastic Light 2000, Falbrav 2003, Ramonti 2007), una nel Mile (Firebreak 2004) e ora nel Vase (Mastery 2010) anche 101° successo in gruppo 1 per il team dubaiano Godolphin.
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