L'allevamento d'eccellenza è il fattore trainante per il settore equino italiano.

06/11/2004

Il talk show condotto da Bruno Vespa ha evidenziato come sia in costante miglioramento il livello qualitativo dei puledri italiani..

Il talk show condotto da Bruno Vespa ha evidenziato come sia in costante miglioramento il livello qualitativo dei puledri italiani e come il settore dell'allevamento sia essenziale per lo sviluppo dell'Unire - Sono intervenuti il ministro Giovanni Alemanno, il presidente dell'Unire Antonio Matarrese, il vicepresidente On. Mario Masini, il consigliere Francesco Baldarelli, il segretario generale Franco Panzironi, e i rappresentanti degli allevatori Loreto Luciani, Ernesto Cazzaniga e Gian Annibale Rossi di MedelanaVERONA - Sinergie tra l'Unire e gli allevatori come elemento base per costruire lo sviluppo dell'ippica italiana: è questo l'elemento principale emerso durante il talk show "L'allevamento italiano d'eccellenza" condotto dal giornalista Bruno Vespa e che si è svolto nella mattina di oggi a Verona, nell'ambito di Fieracavalli.L'Unire ha chiuso un periodo transitorio e si prepara a lavorare per il proprio futuro e per tornare alla piena autonomia economica, come ha sottolineato il Ministro per le Politiche agricole e forestali Giovanni Alemanno: «Il 2004 si sta chiudendo con la ritrovata piena autonomia dell'Unire, è fondamentale lasciare alle spalle il periodo che ha reso necessari interventi di sostegno da parte dello Stato, per riacquistare l'autonomia finanziaria che l'ha sempre caratterizzato.Il 2005 deve essere l'anno del pieno rilancio dell'ente, bisogna creare un piano comune nel quale si riconoscano tutte le categorie, e supportarlo con un adeguato piano di comunicazione per portare il pubblico a conoscere l'ippica da vicino».Una prospettiva pienamente condivisa dal presidente dell'Unire, Antonio Matarrese, che ha anche definito uno dei "paletti" attraverso i quali dovrà passare questa fase di sviluppo: «Senza un allevamento costruttivo il settore equino non può avere futuro, è fondamentale che anche con queste categorie sia raggiunta una piena sintonia. Si tratta di fare un vero e proprio "gioco di squadra" avendo l'Unire quale interlocutore primario».Le prospettive per questa "squadra" dell'ippica ci sono, secondo il segretario generale dell'Ente, Franco Panzironi: «Gli ultimi anni sono stati dedicati alla ristrutturazione, ma ora stiamo guardando avanti con l'obiettivo di razionalizzare l'intera attività dell'ippica italiana, premiando soprattutto le corse più remunerative per arrivare a una maggior disponibilità di risorse, da investire nel galoppo, nel trotto e nel cavallo da sella. E' necessario ridurre progressivamente il numero delle corse per migliorare la qualità della nostra ippica e renderla sempre più competitiva anche rispetto alle realtà estere».L'allevamento italiano, in questo, ha già iniziato a fornire il suo contributo, come ha ricordato Loreto Luciani, allevatore di purosangue da galoppo: «L'allevamento del cavallo italiano è in decisa crescita, il livello qualitativo dei nostri puledri è sempre più apprezzato anche all'estero, abbiamo dimostrato di saper portare a frutto le provvidenze ricevute negli scorsi anni dall'Unire e quindi di saper fare buon uso di quello che è un vero e proprio investimento da parte dell'Ente ippico».Sulla stessa lunghezza d'onda l'allevatore di cavalli trottatori, Ernesto Cazzaniga: «I puledri che nascono in Italia sono sempre migliori, sino a pochi anni fa solo un puledro su tre era avviato all'attività agonistica, oggi debuttano in pista due puledri su tre.Per quanto riguarda una riduzione delle corse per incrementare la qualità, siamo pienamente d'accordo, ma abbiamo bisogno di un piano "industriale" almeno triennale per avere certezze sulle quali pianificare il nostro futuro». Il settore del cavallo da sella era rappresentato da Gian Annibale Rossi di Medelana: «Il nostro è il settore più "poetico" del cavallo, i puledri che noi alleviamo sono destinati a divenire un complemento essenziale del cavaliere per arrivare alla creazione di binomi completamente in sintonia e spesso indissolubili.Gli allevatori sono veri e propri imprenditori, siamo pronti ad agire in unità con l'Unire, ma la nostra esperienza è fondamentale, ci auguriamo soprattutto di essere ascoltati e compresi, per poter dare e ricevere consigli preziosi».Anche le istituzioni politiche sono pronte a fornire il loro contributo, come a ricordato l'on. Mario Masini, vice presidente Unire: "E' già stato presentato alla Camera un disegno di legge che prevede sgravi fiscali in favore degli allevatori, e devo sottolineare come questo progetto abbia trovato il sostegno anche da parte dell'opposizione. E' un ulteriore segno di come il mondo del cavallo sappia unire diverse componenti per mirare a un miglioramento dell'intero comparto". Ma le risorse per l'Unire provengono essenzialmente dalle scommesse sulle corse dei cavalli, e anche sotto questo aspetto sono necessari miglioramenti e incentivi: «Dalle scommesse devono arrivare adeguate risorse per l'Ente - ha ricordato l'on. Francesco Baldarelli - e in questo momento l'Unire incontra alcune difficoltà per raggiungere il suo obiettivo. L'attuale offerta non è sufficiente e deve essere migliorata e integrata da nuove opportunità di gioco: non bisogna dimenticare che anche il cavallo da sella può trarre beneficio da un aumento delle risorse derivante dalle scommesse».Rassicuranti, in questo senso, le affermazioni del vice direttore dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, Gabriella Alemanno: «Da parte di Aams vi è una grande attenzione per l'ippica: sono già stati presi provvedimenti per l'introduzione di nuove scommesse ippiche quali il quarté e il quinté, oltre che per la reintroduzione delle scommesse multiple; inoltre sono previsti nuovi concorsi a pronostico, e un piano di comunicazione a sostegno delle scommesse ippiche».Notizia accolta positivamente da parte del presidente di SNAI Spa, Maurizio Ughi: «Chi opera nel settore delle scommesse sa bene che un'offerta ampia e diversificata è elemento essenziale per ottenere il consenso da parte degli scommettitori: per questo è importante che le nuove modalità di scommessa siano introdotte al più presto possibile; anche l'aumento della qualità delle corse è fondamentale per poter offrire agli scommettitori un prodotto sempre competitivo e accattivante». Dello stesso parere l'amministratore delegato di Sisal Spa, Giorgio Sandi, che ha garantito l'appoggio dei 19mila ricevitori italiani di Tris e Totip.Il talk show di Fieracavalli ha dato spazio anche all'ippoterapia: Danièle Nicolas Citterio, vice presidente dell'Anire (Associazione italiana riabilitazione equestre) ha segnalato che è stata individuata una razza la murgese, che sembra essere particolarmente adatta per attività terapeutiche di recupero da traumi ed handicap fisici e psichici. Anche in questo senso, quindi, sono stati identificati importanti obiettivi di sviluppo dell'allevamento delle razze equine italiane.Tra gli interventi anche quello di Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere: «Il pubblico si sta avvicinando sempre di più ai cavalli, lo dimostrano i visitatori di questa manifestazione, in continuo aumento. E' una manifestazione di affetto che noi volgiamo aiutare, per il futuro puntiamo ad avere sempre più cavalli a Verona e, di conseguenza, ancora più pubblico».



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